Diario di viaggio: Bucuresti

Vogliate perdonarmi se arrivo in ritardo con gli auguri di Pasqua e se sono stata assente dai vostri blog questi giorni. Ma penso di avere una giustificazione più che accettabile. Ho approfittato vacanze pasquali per volare dritta a Bucarest insieme ad un paio di amiche, di cui una di origini rumene.
Torno su queste pagine con una breve sintesi del viaggio e con qualche foto, tra le più significative.

Atterriamo nella capitale rumena circa alle 21.30, rispettando l’orario indicato dalla compagnia aerea, nonostante il volo sia partito in ritardo (ma fortuna che è partito, considerate le parole del personale ADR all’imbarco: “Ma noi della ****Air non sapevamo nulla!).
Ad accoglierci, una gradevole temperatura di 17 gradi (cosa che mi ha subito gettato nel pallone, avendo io portato vestiti alquanto pesanti in valigia). Preoccupazioni a parte, la serata trascorre alla grande prima in casa, poi in un locale del centro di Bucarest. Centro che può essere descritto come una sorta di paese dei balocchi in cui le giostre e le attrazioni altro non sono che club, ristoranti, pub, kebabari.

@Scrutatrice

La stessa temperatura dell’arrivo ci accompagna anche il giorno seguente, quando decidiamo di concederci una passeggiata per il giardino botanico, ospitante piante da diverse parti del mondo. Scoiattoli, anatre e farfalle sono gli incontri che deliziano il nostro percorso.

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Scoperta del giorno è la metropolitana, efficiente e moderna, e le sue stazioni: pulite, spaziose ed accoglienti. Ed ognuna diversa dall’altra. *
Ma l’edificio più famoso di Bucarest (tra l’altro il secondo più grande del pianeta dopo il Pentagono) è il Palazzo del Parlamento, meglio noto con il suo nome originario di “Casa del Popolo”.

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Voluta dal megalomane Nicolae Ceauşescu (ma da lui non sfruttata a causa della morte occorsa prima del completamento dei lavori del palazzo), la Casa del Popolo presenta dimensioni strabilianti: 330.000 m² di superficie, 86 metri di altezza, 15 livelli (di cui 4 sotto terra), 3.100 stanze ed oltre 600 gallerie.
Entrando dentro si perde completamente il senso della misura e ci si ritrova a vagare per spazi enormi senza sapere se si tratti di corridoi, sale di rappresentanza o semplicemente gallerie di raccordo.

@Scrutatrice

Dicono che Bucarest sia una bella città: io mi affido a queste voci, non avendo avuto modo di visitarla in maniera approfondita per una serie di motivi. Ma non posso negare che la prima impressione sia stata positiva. E soprattutto non posso più pensare a Bucarest come una capitale non curata o in degrado (convinzione diffusa tra molti). E’ una città vivace, giovane e pulsante.
Ritengo che tra qualche anno potrà rientrare a pieno titolo – e alla stregua di una Parigi, una Londra o una Barcellona – nella lista delle località europee che ognuno di noi ha in programma di visitare.

@Scrutatrice

*ogni volta che mi trovo ad utilizzare i servizi di di trasporto all’estero, rifletto sempre sulla condizione degli stessi a Roma. Mi ha sorpreso constatare che anche la Romania, dipinta come Paese povero ed arretrato, sia superiore a noi in fatto di trasporti pubblici.
Ora, scusate lo sfogo, ma può Termini essere considerata la stazione principale di Roma nello stato in cui si trova?

21 risposte a “Diario di viaggio: Bucuresti”

    1. Ti aprono nuovi orizzonti, non c’è dubbio. Camminare in terra straniera è per me sempre una grande emozione, perchè è come se per un momento potessi sentirmi “straniera” e fare mia quella musica che suona nell’aria.
      Non so perchè mi è uscita questa metafora musicale, ma rende bene l’idea 😉
      Grazie di essere passato.

  1. E’ che forse non hai avuto modo di usare i mezzi pubblici palermitani. Una volta fatto questo, non avrai più motivo di fare paragoni con Roma 😉 Ahahaha
    Sono contenta che ti sia divertita!!!

  2. Guarda che da Orte in su e da Rieti in poi è già un altro Paese XD
    Scherzi a parte, tu hai parlato della Romania ed è meglio ch’io non parli dei trasporti giapponesi: loro sono già nel 3.000…

    1. Ahahah posso immaginare! Ma la cosa che proprio mi ha stupito è stato il fatto che pure in Romania, dove si pensa che i servizi siano meno sviluppati che da noi, il trasporto funzionava alla grande! Sia per quanto riguarda i mezzi su strada, sia per quanto riguarda la cura delle stazioni. Poi vabbè, a Londra, che te lo dico a fare…ci ho lasciato gli occhi ed il cuore nella tube! 😀

  3. Ciao Scruty!!
    Buona Pasqua anche a te.. e scusami se te la auguro con mega ritardo ma ho avuto problemi di connettività!!
    Il tuo resoconto mi è piaciuto moltissimo per non parlare delle foto!! L’ultima mi ha proprio stregato *___* sai che mi hai fatto venire voglia di Bucarest?! 😀

    1. Ehi Lely! Mannaggia a questa connettività, ci fa diventare matti… 🙁 Come ti capisco guarda!

      Sono contenta che ti sia piaciuto e grazie per i complimenti alle foto. Sai che ci tengo tanto! L’ultima ha in effetti una luce molto particolare, che non si capisce se provenga dal lampione sullo sfondo o da qualche altra parte… comunque è uno scatto discreto, sono d’accordo! 🙂

      Guarda, che io sappia Bucarest non scappa! E’ lì che ti aspetta, non sottovalutarla! 😉

  4. Inutile dire che quando ho letto ciò che scrivevi dei trasporti pubblici, ho esattamente pensato quello che poi hai scritto nella nota a fondo pagina… Che rabbia e che tristezza 🙁
    Resta comunque il fatto che Bucarest non mi ispira; diciamo che non scalpito per vederla…

  5. Già, è una situazione pietosa 🙁
    Sinceramente non avrei mai scelto Bucarest come meta di un viaggio in Europa, però ho colto l’occasione di accompagnare una mia amica a trovare il fratello. Ovviamente le mie priorità, in quanto a capitali europee, erano altre. E lo sono ancora, diciamo 🙂

    1. Ahaahah il PVC non è un materiale da costruzione? 😆
      Avrò immenso piacere a sentirti (in PVT :P) e a leggere cosa è successo in questo periodo.
      Un bacio grande.

      P.S. Spero che gli auguri di Pasqua ti siano arrivati 🙂

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