Flight [R. Zemeckis]

Denzel Washington interpreta Whip Whitaker, pilota di aerei con forti problemi di dipendenza dall’alcol. Coinvolto in un incidente aereo, si discute su chi abbia la responsabilità: se un guasto del velivolo o la scarsa lucidità del pilota.
20131015-184857.jpgDevo ammetterlo: il film impiega diverso tempo a decollare. E non lo dico perché si parla di aerei e voglio fare dei giochi di parole, ma perché non trovo termine più calzante. La vicenda parte lenta, non cattura da subito, percorre in lungo e in largo la pista di decollo, ma non spicca il volo. Ciò è senz’altro funzionale ad una chiara spiegazione dei retroscena, ad una accurata presentazione dei personaggi, prima di aprire le porte alla ricca ed intricata vicenda. Vicenda che di per sè non è neanche così movimentata, ma maggiormente incentrata sugli aspetti psicologici

della figura del protagonista, interpretato da Washington con grandissima maestria. Lui non è solo un ubriacone, ma soffre a tutti gli effetti di alcolismo, il suo è un caso patologico. E non ce la fa a smettere, non riesce a resistere alla tentazione di aprire il frigorifero e versarsi tutte le bottiglie in esso contenute. Neanche richiuderlo in una stanza d’albergo lontano dall’alcol e con a disposizione solo coca cole, fante e sprite serve a qualcosa. Tant’è che il giorno del processo si presenta ubriaco fradicio come sempre, come lo era anche il giorno dell’incidente, perché, inutile nasconderlo, la mattina stessa del disastro aereo aveva bevuto qualche bicchierino di troppo. Ma un lato positivo c’è: nello stato di ebbrezza in cui si trova, riesce almeno ad essere sincero. Anzichè accusare una collega dell’equipaggio di aver bevuto le bottiglie di vodka ritrovate,

al termine del volo, a bordo (cosa che avrebbe potuto chiudere la questione per sempre), confessa al giudice il suo segreto e si guadagna la condanna al carcere.
Così si conclude il suo caso e così si conclude anche il film, la storia di un uomo che ha oltrepassato i limiti senza tener conto delle enormi responsabilità sulle sue spalle. Forse quest’uomo non era in grado di sostenerle, forse sentiva l’esigenza di scaricare il peso e lo faceva tuffandosi nell’alcol. Diventa dunque estremamente emblematica l’ultima frase pronunciata da Whip, recluso in prigione per una pena di 5 anni:
“Mai come ora, insieme a voialtri detenuti, qui, dietro le sbarre, dentro un carcere, mi sono sentito più libero.”

0 risposte a “Flight [R. Zemeckis]”

  1. io invece l’ho visto al contrario, buonissima tutta la prima parte, finalmente zemeckis è tornato con un protagonista negativo, ubriacone, bugiardo…e invece finisce in una penosa propaganda evangelica, buonista.
    Ma poi perché si deve fare un monte di anni di carcere se è stato dimostrato che il guasto era meccanico e che lui è stato l’unico pilota in grado di fare quella manovra?
    Comunque Goodman idolo

  2. Ho visto il film ,ma al di là delli’interpretazione di Denzel Washington , sempre bravo, ho trovato il film senza mordente, con un inizio che sembra promettere qualcosa per poi perdersi nella lentezza e in una storia poco convincente.Mi aspettavo di più. Ciao .Isabella

    1. Ho iniziato ad avere quest’impressione inizialmente, ma poi sono stata smentita dal prosieguo che, sì, a mio parere è stato abbastanza convincente. Di certo Flight non si annovera tra i migliori film di Zemeckis, ma l’ho trovato comunque un buon lavoro.

  3. L’ho visto anche io!:) e’ cmq tutto sommato un bel film che alterna momenti di pause a momenti adrenalinici.Un film che alla fine fa’ riflettere e forse per questo si dilunga abbastanza.:)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *