Lonely Planet. Lonely Guide. 

Lonely Planet. Un’istituzione. Un punto di riferimento. Un’inseparabile compagna per ogni viaggiatore. La migliore, forse. Da portare sempre con sè, in borsa, in valigia, dentro la giacca… Non è permesso staccarsene. Da consultare al volo per ogni evenienza, dubbio o curiosità. Da consultare non al volo per leggere della storia, della cucina, della geografia della meta del viaggio.
Quindi, niente da dire sulla quantità e sulla completezza delle informazioni fornite. C’è veramente di tutto, dagli orari d’apertura dei siti di interesse ad indicazioni sui trasporti locali e non, da informazioni sulle chiamate telefoniche fino alle distanze chilometriche tra le varie località. Oltre a curiosità su cibo, abitudini, tradizioni, guide pratiche e linguistiche.
Avrei però qualcosa da dire sul dettaglio delle descrizioni, talvolta troppo sbrigative e poco approfondite, e sull’aggiornamento delle informazioni, che non sempre si sono rivelate corrette ed up to date. Gli orari d’apertura erano pressoché sempre rispettati, i prezzi tuttavia erano in realtà sensibilmente più elevati rispetto quanto indicato nella guida. Ottimi, invece, i suggerimenti ed i locali consigliati, spesso troppo affollati dalla gente del posto per potervi accedere. Le segnalazioni pare vengano fatte senza ottenere nulla in cambio in termini di sconti o facilitazioni e credo che effettivamente sia così perché ristoranti o tapas bar raccomandati sono effettivamente rinomati tra la gente locale.
Insomma, eccola qui, la regina delle regine, la guida delle guide. Lonely Planet.
Una Lonely è per sempre.

P. S. Datemi il tempo di sistemare le  quasi seicento foto ed il Diario di viaggio sarà presto in arrivo su questi schermi, con una novità di presentazione…

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