Starway to Heaven – Imago, Hotel Hassler

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L’esperienza in un ristorante stellato è assai difficile da descrivere a parole.
Le foto aiutano in questo caso – pensate che fino a qualche anno fa nei ristoranti di un certo livello era vietato fotografare i piatti – e Instagram, il social network eletto strumento d’eccellenza per l’enogastronomia, lo dimostra ampiamente.
Vi lascio pertanto una galleria di immagini che comunque non riusciranno mai a sostituire l’emozione di ammirare ed assaggiare quei piatti, ma anche di sedere di fronte ad una vista invidiabile, come se si fosse ospiti di un cinema esclusivo con un panorama mozzafiato incorniciato in un maxi schermo ad alta definizione e in 3 dimensioni.
A dir la verità, il tavolo a noi riservato, e la poltrona a me concessa dal personale di sala, faceva un tête-à-tête con San Pietro, così vicino ed imponente di fronte a me da avere l’impressione di poterlo quasi raggiungere in salto. Ma non c’è solo quella cupola: ci sono i tetti di Roma, il monumento a Vittorio Emanuele, il Quirinale, la luminosa magia del centro storico estendersi in lungo e in largo, per non parlare di Trinità dei Monti che sarebbe da toccare con le dita se solo ci si potesse affacciare da quella splendida terrazza.
Una location incantevole, senza dubbio. Come da foto, ma anche di più.
Il ristorante è raccolto, molto intimo, e non ha quel traboccante sfarzo che può disgustare; è al tempo stesso misurato, elegante e raffinato, così come tutto lo staff di sala che ci ha serviti ed assistiti con una maestria unica.
Nessun dettaglio è lasciato al caso, niente sbavature, nessuna frizione.
La cura con la quale veniamo accolti al tavolo, consigliati, fatti sentire completamente a nostro agio (e non fuori posto come potrebbe facilmente avvenire in un luogo del genere) è notevole e probabilmente uno dei fattori fondamentali che rendono Imago un indirizzo stellato.
Immagino che la gestione della sala abbia la sua rilevanza all’interno della valutazione complessiva di un ristorante, ma di certo non può mancare l’anima del ristorante stesso: la sua cucina.
Inutile sottolineare che il menù degustazione è l’opera principe dello chef (Francesco Apreda, qui su Instagram, molto cortese nel suo giro tra i tavoli per conoscere gli ospiti della serata) e in un certo senso la dichiarazione di intenti del ristorante. Impossibile non provarlo e impossibile non rimanerne sbalorditi.
Partiamo dal presupposto che i piatti serviti non hanno niente – o poco – a che fare con i sapori più o meno tradizionali cui siamo abituati. Si tratta di pietanze che sembrano appartenere ad un altro pianeta, nelle quali stupisce, al di là della magnifica presentazione visiva e magistrale composizione a mo’ di opera d’arte, l’accostamento di sapori, consistenze, sentori, scioglievolezze.
Il risultato che ne deriva è alchimia pura. Esattamente come un quadro può trasferire mille svariate sensazioni, più o meno coincidenti con le intenzioni del pittore, così un piatto sprigiona un susseguirsi di Emozioni, non confinate, ovviamente, solo al palato e alla dimensione sensoriale del gusto. Sarà che sono sensibile, sarà che mi emoziono facilmente, sarà che vivere i momenti con le persone giuste amplifica la nostra capacità di avvertire e provare sentimenti, ma io mi sono commossa assaggiando ognuna di quelle meraviglie.
Non c’è cosa più bella che rendere nostra una esperienza fatta di stimoli esterni e trasformarla in una Esperienza intima, anche qui con la E maiuscola, per rielaborarla con il nostro occhio interiore e percepirla nella sua Essenza. Un po’ come si fa con uno splendido tramonto, o di fronte ad un paesaggio, ad una bellezza naturale e alle più svariate forme d’arte e manifestazioni cultuali.
Emozione, Esperienza, Essenza. Ciò che ti lascia una serata in un ristorante stellato e dove una scrutatrice di universi come me non avrebbe potuto non esserne trasportata.
Non esagero quando sostengo che certi vissuti ti rimangono addosso, esercitano un potere su di te che va oltre il singolo momento in cui tale potere prende forma. Ti accompagnano per le ore a venire, per i giorni seguenti, e forse non ti abbandoneranno mai… come in un meraviglioso sogno dal quale non vorremo mai risvegliarci.

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