I miei ricci non sopportano i capricci.

Questo tempo è imprevedibile. Questo tempo è incomprensibile.
Le previsioni del tempo sono incomprensibili.
I siti di meteo sono inaffidabili, contraddittori: uno prevede una cosa, uno ne prevede un’altra.
Chi lo aveva detto che oggi pomeriggio, intorno alle 17, sarebbe scoppiata una tempesta con tanto di tornado che ha fatto volare oggetti non ben identificati in cielo, mentre io e mio fratello correvamo su e giù per il terrazzo, chi per alzare le tende, chi per raccogliere i panni, chi per sistemare le sdraio, salvare il salvabile, riparare il riparabile ed evitare che la forza spaventosa del vento si portasse via anche gli infissi?
“Io lo sapevo”, mi avrebbe detto mia madre, “l’ho visto su 3b Meteo“.
Ah ecco. Quindi io che consulto Ilmeteo.it non sono degna di essere informata.
Bene, mi fa piacere.
Praticamente quanti portali sulle previsioni meteorologiche dovrei consultare contemporaneamente?
Va bene che il tempo è capriccioso ed i capricci sono difficili da intercettare, ma allora perché una previsione meteo aveva avvertito l’aria che tirava e l’altra ne era completamente all’oscuro?
Almeno mettetevi d’accordo!
Sarei stata più contenta di non sapere che 3b Meteo ci aveva preso e dover constatare che a cadere dalle nuvole ero solo io.

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L’insostenibile attesa dei mezzi pubblici.

3.02.14

Esco di casa alle 10.15. Devo stare per le 12 in università e normalmente impiego un’oretta ad arrivarci. Ma oggi voglio partire per tempo: veniamo da due giorni di nubifragi ed allagamenti, quindi non si sa mai cosa aspettarsi, meglio muoversi in anticipo.
Come volevasi dimostrare, arrivo in stazione e trovo il binario pieno. Sono appena le 10.30. Una voce annuncia che “i treni da e per Fara Sabina/Fiumicino aeroporto subiranno ritardi, rallentamenti e cancellazioni a causa di problemi dovuti al maltempo. Ci scusiamo per il disagio”. Sìcertocomeno. E si aspettano che io li perdoni? Mai! Sul tabellone luminoso c’è ancora l’avviso del treno delle 10.15 che porta 5 minuti di ritardo, ma che è evidentemente non è passato vista la folla di pendolari sul binario e visto che il suo annuncio sulla tabella non è ancora stato sostituito dal treno successivo. Evidentemente è stato soppresso. Stessa cosa nell’altra direzione: la voce annuncia un ritardo di 30 minuti per il treno delle 10.45. Ma se devono passare ancora quelli precedenti, perché mi parli del treno delle 10.45? Facile. Perché i precedenti sono stati cancellati.
Rassegnata, abbandono la stazione e opto per una strada alternativa: autobus e poi metro. D’altronde, mentre mi recavo in stazione, ho visto che la linea che mi interessava è passata, dunque confido in suo regolare servizio che non mi riservi sorprese. Certo, aspetta e spera!
Giungo alla fermata. Sono le 10.40. Alle 11.05 ancora non si è visto passare nulla. 25 minuti di attesa per un autobus che fa capolinea a 1 km da casa mia. Il bello è che non c’è ombra di nessun altro mezzo, avessi l’ardore di tentare un percorso alternativo! Niente, il nulla. E fortuna che si tratta di un giorno come tutti gli altri. E quando c’è sciopero? Ho l’impressione che i mezzi circolino più frequentemente in quelle occasioni.
Paradossale, assurdo.
Insostenibile.
30 minuti. E finalmente la vettura si mostra ai miei occhi.