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Sfido chiunque a dire che questo pezzo non è un capolavoro.
Godetevi ogni nota, assaporate ogni singolo accordo, ogni minimo suono, non fatevene sfuggire nemmeno uno. E chiudete gli occhi, lasciatevi trasportare da questa strepitosa melodia.
Poi ditemi cosa ne pensate.
Io, quel lunedì sera che non dimenticherò mai, seduta in quarta fila vicinissima al palco, con le mani che stritolavano i braccioli della poltrona per l’emozione, io, che non stavo più nella pelle dall’eccitazione, che rabbrividivo ogni volta che udivo il flauto traverso seguito dalla batteria, il flauto traverso e poi la batteria e poi ancora la tastiera, il flauto traverso ed il basso e la batteria e la tastiera e di nuovo il flauto, e.. e.. la perfetta combinazione di tutto ciò, l’armonica sintonia tra ogni strumento, la complicità musicale tra una nota e l’altra… io, beh, non ho potuto che pensare a quanto sterminato sia il genio umano, in grado di concepire simili meraviglie.
Scrutatrice di nome e di fatto.
Appassionata di viaggi, fotografia, cibo e scrittura.
Amante del cinema, della musica e della lettura.
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