14 febbraio 2014.
Temperatura: 18/20 gradi.
Sembra primavera.
La luce penetra in casa come non è mai entrata dalle finestre. In questi ultimi giorni, poi, non parliamone.
Mi ero quasi abituata a non alzare le tapparelle, ché tanto era la stessa cosa.
Ma oggi il sole volevamo proprio godercelo ed ecco che organizziamo il pranzo fuori, in quell’ala del terrazzo colpita in pieno dalla luce.
Ma il 14 febbraio è anche San Valentino, la festa degli innamorati, il giorno delle coppiette.
Ecco, non dimentichiamocelo.
Promemoria rivolto essenzialmente a me medesima, visto che tale festività mi passa completamente di mente.
Stamattina è stato il mio ragazzo a svegliarmi con i suoi auguri. Ed io, ancora mezza assonnata e con la voce lievemente impastata, gli ho risposto: “Grazie! Ma… Auguri per cosa?”
Appunto.
A dimostrazione di quanta importanza attribuisco a questo evento.
Tendo a considerare prioritarie altre ricorrenze, come il primo film visto insieme, il luogo in cui ci si è conosciuti, la canzone sulle cui note ci si è infatuati… Ed ovviamente anniversari e “mesiversari”!
Per me il 14 febbraio 2014 rimarrà il giorno della primavera anticipata, del cielo limpido e sgombro di nuvole dopo settimane di furiosi diluvi.
L’amore ha danzato con la luce splendente del sole, è esploso con tutta la sua forza in una calda giornata di inverno, fulgido come la stella che l’ha reso così bello.
Scrutatrice di nome e di fatto.
Appassionata di viaggi, fotografia, cibo e scrittura.
Amante del cinema, della musica e della lettura.
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