Diario di viaggio: Strasburgo [Parte II]

Ci siamo lasciati con l’immagine dell’universo veloce e movimentato del Parlamento europeo, dove le ore passano come minuti e il mondo esterno sembra un meraviglioso quadro impressionista da contemplare da dietro una parete di vetro. Ora veniamo alla mia vera passione: visitare e scoprire il mondo.


Strasburgo città.
Strasburgo è una cittadina deliziosa, dall’architettura tipica della regione dell’Alsazia e dal fascino fiabesco, oltre che indiscutibilmente romantico.
L’arrivo alla Place de la Gare aveva già posto chiaramente le carte in tavola e alla fine di ogni giornata lavorativa non vedo l’ora di percorrere la strada lungo il canale che mi avrebbe portata verso il centro.
Il tempo di percorrenza dalle Istituzioni Europee alla zona della cattedrale è di circa 25 minuti, ma per me ogni passo corrisponde praticamente ad una fotografia – non posso farne a meno – e la passeggiata dura in sostanza 45 minuti pieni.
Ma si sa, e io ho sempre sostenuto che, la bellezza del viaggio sta (anche) nel tragitto e non solo nella destinazione…
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Lungo il famoso canale è meraviglioso godersi la tranquillità delle persone che passeggiano, di coloro che vanno in bici, o di quelli che sono seduti sulle sponde del fiume stesso. E che dire delle casette che si specchiano nelle acque e sembrano essere dipinte dalla mano di un pittore impressionista, quasi non paiono reali?
La piazza della cattedrale è un altro spettacolo per gli occhi e per il cuore. Notre Dame de Strasbourg è una delle tante “Nostre Signore” sparse per la Francia, ma, se non fosse per la popolarità, non avrebbe nulla da invidiare alla sua famosa sorella di Parigi. L’interno, che riesco a visitare nel mio ultimo giorno di permanenza in città, lascia davvero a bocca aperta per i rosoni, le finestre, le innumerevoli guglie, i dettagli gotici così spiccati e le altezze così svettanti. Per non parlare delle navate laterali dell’imponente costruzione, ammirabili dall’esterno nelle piazzette ricavate lungo i bordi della cattedrale, ancora più magnifica perché nascosta: non si riuscirà mai ad ammirarla nella sua interezza, non essendo preceduta da una piazza di uguali dimensioni. Un po’ come mi è accaduto per la cattedrale di Siviglia, si rimane basiti dalla scala possente di questi edifici, totalmente sproporzionati rispetto al resto delle architetture cittadine.
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Il fascino di Strasburgo sta in modo particolare nella sua disposizione lungo diversi canali, attraversati da ponticelli pittoreschi e circondati da casette ancora più adorabili. La zona prediletta per scoprire le casette in stile Hansel & Grethel, paragone che effettivamente rende l’Alsazia assimilabile ad una regione tedesca, è il quartiere della Petit France. Qui ho scovato degli angoletti veramente splendidi, dei vicoli e delle piazzette che possono non possono commentarsi a parole, tanto speciale è la loro bellezza. Questa è ovviamente l’area prediletta per le fotografie – oltre a quelle che già scattavo nel percorso dal Parlamento al centro, ricordate? – e non ci si può esimere dall’immortalare un quartiere che già di per sè sembra essere congelato in un’epoca – che dico! In una dimensione – diversa, dove lo scorrere del tempo si è arrestato da un pezzo.
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Non solo nella Petit France si scoprono scorci da immortalare, poiché la città, o almeno il centro, è totalmente una location da fiaba, e questo impone di camminare con lo sguardo sempre in alto, per non perdere la magia dell’aria. Magic is in the air… Ed è proprio vero: Magic is in Strasbourg.