E me lo domando. 

C’è vita. C’è tanta vita che pullula ogni giorno.
E c’è il dolore. La disperazione.
C’è la sofferenza nell’animo di alcuni.
La sofferenza di una perdita, la sofferenza di restare soli.
E mi domando
Il perché di questo destino crudele.
Che sia frutto del caso
O prima o poi doveva succedere
Che senso ha tutto questo incedere?
Un colpo, poi due.
Una fucilata, una dietro l’altra.
Mi atterrano, occhi sbarrati: sono K.o.
Sembrano fulmini, lampi che squarciano il cielo
In una giornata di sole pieno.
È come una doccia fredda
Anche quando non senti caldo
Che ti cade violentemente addosso
Anche quando non ne hai bisogno
Mi domando sempre più spesso
Che senso ha continuare così
Alle spalle di chi
Continuare non può, non vuole, non sente ragioni.
L’ho sempre detto io,
Che il dolore più grande è di chi rimane
Non di chi se ne va
E ricordare fa ancora più male
Meglio sforzarsi di dimenticare
Oscurare quei momenti
Che sono adesso solo profondi turbamenti
Tirare avanti è l’unica soluzione
Bisogna farsene una ragione
Ma più ci penso
Più non riesco
A trovare una giusta spiegazione
Al dolore del mondo
All’angoscia di ogni secondo
Quando qualcuno a te caro
Esala l’ultimo respiro.
Io mi domando
Quanto a lungo ancora
Dovremo convivere con questo male
Con l’afflizione ed il dolore.
Per sempre, mi dico.
Per sempre, di certo
E allora che senso ha tutto il resto?