Diario di Viaggio: Maremma Toscana

Il nostro weekend di relax (che proprio weekend non è, visto che si tratta di un venerdì e di un sabato) inizia con un paio d’ore a mollo nelle vasche naturali di Saturnia. Le cascate, DSC_0017.JPGche si trovano accanto allo stabilimento termale, sono un scenario naturalistico molto affascinante e anche molto frequentato. Le vasche di acqua calda sono accessibili al pubblico perché i vari “salti” delle cascate hanno in qualche modo creato delle piscine naturali incastonate tra le rocce. La furia dell’acqua e del suo scorrere rende talvolta difficoltoso spostarsi da una vasca all’altra, considerata anche la direzione opposta della corrente, la quale si riversa decisa nelle acque, non più tanto calde, di un torrente lì in basso. La temperatura è fortunatamente piuttosto gradevole, sebbene il cielo aperto che ha accompagnato la nostra mattinata in viaggio si sia un po’ velato.
Nel pomeriggio arriviamo all’agriturismo che ci ospiterà per la notte, intenzionati a toglierci di dosso l’odore comunque non troppo piacevole delle acque termali. L’agriturismo Casale dell’Aldi si trova in Località La Sgrilla, presso Manciano, e consta di un casale che domina la valle. Ci meravigliamo della quiete del posto e notiamo che la nostra stanza, così come gli ambienti comuni e di ritrovo, sono ricavati da quella che poteva essere una stalla, di cui si conservano le pareti in pietra e alcuni ferri da traino, evidentemente utilizzati in passato per il bestiame.
Per la serata, prima di dedicarci alla cena, facciamo due passi per Monte Merano, DSC_0027.JPGfrazione
di Manciano, che viene annoverato tra i borghi più belli d’Italia. Si tratta di un paesino veramente silenzioso, dall’aspetto marcatamente medioevale e con vie che si inerpicano tra arcate e scalini. Si respira pace, anche qui come nel nostro casale, e si ha quasi l’impressione che il tempo abbia smesso di scorrere in questo luogo, un luogo protetto dentro una palla di vetro.
Inutile dire che il giorno successivo ci svegliamo ristorati da un sonno che è stata cullato da quiete e tranquillità. Facciamo colazione a Manciano, dove visitiamo anche il centro storico, che ci appare molto poco turistico. Con nostra sorpresa, incontriamo diversi bambini e diversi giovani che salutano i genitori, affacciati alla finestra, per andare a giocare con gli amici nei luoghi di ritrovo del paese.
Il nostro tragitto in giro per la Maremma, dove ogni borgo emerge dal nulla, concreto miraggio alla fine di una strada curvosa a ridosso di ruscelli e torrenti, ci porta a Sovana, altro borgo tra i più belli d’Italia. A differenza dei precedenti, Sovana si sviluppa in pianura, lungo un viale che collega la Torre Aldobrandesca del Duecento alla Cattedrale di Santi Pietro e Paolo, costruita in uno stile che coniuga il romanico ed il gotico. Anche qui, scontato ribadirlo, sono i cinguettii degli uccelli a farla da padrone, mentre alcuni gattini si godono a pancia all’aria il bacio caldo del sole.
L’ultima tappa del nostro breve itinerario è Pitigliano, di cui non visitiamo il centro storico perché l’orario non ce lo consente. Il paese del tufo, che a guardarlo bene ricorda molto Civita di Bagnoregio, regala una visuale spettacolare dalla terrazza situata nell’area urbana più recente, dove fotografiamo il complesso delle case arroccate sulla montagna e la torre svettante del campanile della Cattedrale.
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Ritorniamo dunque verso Roma, abbandonando le strade immerse nel verde e circondate da pecore, mucche, oltre che da campi estesi oltre ogni misura. Il confine con il Lazio non è comunque così drastico. Tutta la provincia di Viterbo, a partire dal Comune di Farnese, riprende i toni e le atmosfere della Maremma toscana, una terra che non è poi così lontana da Roma, ma che sembra distante anni luce dalla sua caotica frenesia.