Manuale del guerriero della luce

Non ho acquistato il libro di mia iniziativa, ma mi è stato regalato in occasione del mio compleanno. Ed indovinate da chi? Dall’ex collega blogger Marta che lo reputava un libro speciale. Non aveva tutti i torti in effetti.
L’ho trovata una lettura molto particolare – se aspettate di addentrarvi nel racconto di vicende con un inizio, uno sviluppo ed una fine, rimarrete delusi -, definibile quasi un compendio di insegnamenti, i quali non vengono però impartiti dal guerriero della luce, bensì sono da lui stesso appresi. Questo rende il guerriero più vicino agli esseri umani, creature imperfette che non smettono mai di imparare e cadono continuamente negli stessi errori.
Tale è, a mio parere, l’intento del libro: mettere in evidenza il guerriero della luce che è in noi, che alberga nel cuore di ogni uomo. Un po’ come il fanciullino di Pascoli, al quale l’autore si riallaccia nello scrivere:

“Un guerriero della luce presta attenzione agli occhi di un bambino. Perchè quegli occhi sanno vedere il mondo senza amarezza. Quando desidera sapere se chi sta al suo fianco è degno di fiducia, cerca di vedere la maniera in cui lo guarda un bambino”

Va bene che in Pascoli il fanciullino aveva più che altro la funzione di giungere all’essenza delle cose, cogliendo il loro autentico significato, però ho trovato delle affinità tra le due asserzioni.
Comunque, ciò che mi fa trovare qualcosa di speciale nel libro sta nel fatto che ogni pagina può essere interpretata in maniera diversa a seconda della persona che la sfoglia e, soprattutto, a seconda del momento in cui, con le dita, viene sfiorata. Personalmente mi sono ritrovata molto in diverse passi, riconoscendo il profilo di alcune situazioni vissute direttamente sulla mia pelle tra le parole dell’autore.
Non c’è, sempre a mio parere, un messaggio univoco che vuole essere trasmesso, in quanto ogni episodio, ogni esperienza del guerriero irradia una molteplicità di riflessioni e “comandamenti”, adattabili, appunto, alle diverse situazioni della vita.
Si parla spesso di Buon Combattimento come metafora delle battaglie che ogni giorno devono essere affrontate. Si parla di un Guerriero, come a sottolineare l’energia, la determinazione con la quale vivere la quotidianità. E poi si parla di luce, probabilmente come simbolo delle passioni che vanno inseguite, dei convincimenti che vanno sostenuti, così come delle speranze e degli ideali da portare avanti. Infine – questa volta al singolare – è sicuramente rintracciabile una forte presenza della fede, perchè è proprio tale fede, letteralmente, ad illuminare il cammino di ogni guerriero.