Diario di viaggio: Andalusia #Day 5

Andalusia #Day 5 – Sabato
Cordoba
Approfittiamo della tranquillità della mattina, momento della giornata in cui non sono DSC_0470ammessi i gruppi, per visitare la Mezquita. L’interno della terza moschea più grande al mondo in ordine di dimensioni è da togliere il fiato. Per farla breve, quello che sicuramente colpisce sono le dimensioni: uno spazio enorme che è una magnifica sintonia, il cui ritmo è dato dalle splendide colonne e dagli archi colorati con contrasti di pietra bianca e rossa. È un ambiente con una certa magia, non c’è dubbio. Ma ciò che lascia davvero basiti è la presenza, proprio nel centro della Moschea, della cattedrale cristiana, voluta dai sovrani cattolici e terminata sotto il regno di Carlo V. Un accostamento così particolare – il crocifisso affiancato ai motivi geometrici tipicamente moreschi, cappelle con altari dentro archi ad ogiva decorati con iscrizioni in arabo – evoca il ricordo di un passato variegato, che è letteralmente “passato” da una dominazione all’altra, dall’influsso di una cultura ad un’altra. L’aspetto stupefacente è il cambiamento di atmosfera che si percepisce camminando silenziosamente tra gli archi e passando dal Mihrab alla cappella maggiore cristiana. Il tutto rende la Mezquita un ambiente multiforme, sfaccettato, ricco di diverse luci e suggestioni ed incarna perfettamente quello che ho trovato essere lo spirito della stupenda città di Cordoba.
Siviglia.
Il bus 37 ci conduce dall’albergo, in posizione più periferica rispetto al centro, fino a Paseo Roma, a pochi passi da Puerta Jerez dove si “aprono” letteralmente i varchi del centro di Siviglia. Perché, una volta oltrepassata la soglia, si entra in un mondo fatto di fasti, splendori, alberi d’arancio che incorniciano i viali, un mondo di ampiezze ed edifici maestosi.
DSC_0619 La nostra passeggiata inizia nel Parque di Maria Luisa, dal quale non vorremo più andar via. I nostri occhi si piantano di fronte allo spettacolo offertoci da Plaza de España, una sorta di Venezia in miniatura in stile rigorosamente iberico. Azulejos colorati compongono le recinzioni ed i ponti di questa fantastica struttura che si affaccia su laghetti e fiumiciattoli artificiali, con tanto di barchette da noleggiare. Il sole, poi, rende il tutto ancora più magico.
Decidiamo di dedicarci ad una scoperta “esteriore” della città, per capire di che pasta è fatta. Ci avviciniamo dunque all’Alcazar, alla Cattedrale e alla famosa Giralda, passeggiando poi lungo l’Avenida de la Costitucion. Tocca poi al Barrio Santa Cruz con Plaza Santa Cruz, Plaza San Francesco e Plaza San Salvador che si presenta affollatissima, merito di un bar evidentemente assai rinominato. Senza quasi aspettarcelo, arriviamo a Plaza de la DSC_0621Encarnaciòn dove incontriamo una struttura abbastanza avveniristica che però ha il suo perché. La sera percorriamo Paseo Colòn che ci porta davanti la torre dell’Oro e Plaza de Toros, dove si trova una delle più antiche arene della Spagna dopo quella di Ronda. Ci perdiamo tra i vicoletti che separano il quartiere Arenal dal centro vero e proprio e giungiamo così a Plaza Venerables e poi Plaza Dona Elivira, suggestiva per il suo intimo giardinetto degli aranci impreziosito da una fontana nel centro. Le mura dell’Alcazar che si innalzano a protezione delle vie e la Giralda che domina il cielo, insieme alle guglie mostruose della cattedrale, costituiscono i nostri punti di riferimento. Ceniamo con tapas e paella, seppur non di ottima qualità, e concludiamo così il penultimo giorno in Andalusia.
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