Diario di viaggio: Castellabate e dintorni

Questa veloce, ma intensa, toccata e fuga nel Cilento mi serviva proprio. Anche quando si dice di non averne bisogno, prendere e partire è sempre un ottimo modo per rigenerare corpo e spirito.
Il pretesto, dunque, per prendere partire è stato dovuto ad esigenze lavorative di Armando, ma arrivando il giorno prima dell’evento nella location designata all’evento stesso, abbiamo avuto modo di girovagare un po’.
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Il nostro punto di partenza è Ogliastro Marina, raggiungibile in poco meno di 4 ore da Roma, dove ci godiamo qualche ora di mare, un mare splendido e caldo, per nulla affollato. Il paesino conta circa 120 anime e si sviluppa lungo la costa,  presentandosi con una piazzetta deliziosa in cui sorge la chiesa affacciata sul tramonto. Da qui, parte una piacevole passeggiata che può ricordare la Via Dell’Amore nelle Cinque Terre: si tratta di un percorso rialzato sul mare e protetto su due lati da staccionate in legno e da un’ombrosa pineta verso la strada principale.
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La sera stessa ci dedichiamo alla scoperta dei dintorni e del comune principale di questa porzione di Cilento: Castellabate. Si tratta dei luoghi in cui, per chi è familiare con il film, è stato girato Benvenuti al Sud (per la trama, visitate questo link). Rimandi ed echi a questa pellicola si trovano un po’ ovunque, dalle fotografie appese sui muri agli angoli inconfondibili in cui certe scene hanno preso vita.
Per la cena, a base di una squisita pizza napoletana, scegliamo Santa Maria di Castellabate, frazione direttamente sul mare ove sorge il ristorante “Le Gatte“, rifugio dell’allegra comitiva di attori in una scena del film stesso. Non sarà il locale in cui mangeremo,  ma non possiamo fare a meno di trattenerci qualche minuto per fotografare la location, a dir poco incantevole. Sotto gli archi che fanno da cornice al ristorante sono disposti alcuni tavoli che guardano il mare, mentre altri si trovano sulla baia, punteggiata da luci e barchette di pescatori.
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Anche il centro del paese è curato e presentato a dovere, cosa che non ci saremo mai aspettati per un posto di mare. Ma la vera sorpresa arriva a Castellabate, il cuore del film e della vivacità del Cilento. Lo raggiungiamo inerpicandoci su una montagna e capiamo, nel parcheggiare l’auto, che il paese è ancora più vissuto della sua controparte marittima. Dall’esterno ci accoglie come “Uno dei borghi più belli d’Italia” e non serve molto tempo per capire il perché. Ci sono degli angoli che sembrano venire fuori da un film… Poco dopo ci rendiamo conto che è effettivamente così! Riconosciamo la piazzetta dell’Ufficio Postale che, in realtà, non si trova affatto sulla piazza, ma è stato allestito al posto di un bar, smantellando il quale è stato possibile rendere noto a tutti questo angolo di Cilento. La piazzetta è infatti gremita di turisti che si fotografano accanto alle foto che ritraggono scene del film o ai locali che compaiano nella pellicola stessa. Proseguendo più avanti, diventa chiaro che tutto il paese è stato set inconfondibile delle imprese di Claudio Bisio e compagni, fino ad arrivare al castello, che da il nome al paese, alla targa di Gioacchino Murat (presente all’inizio alla fine di Benvenuti al Sud) e alla terrazza con un panorama mozzafiato su tutto il Golfo.
Resteremmo seduti su quella panchina, sfidando con lo sguardo il limite dell’orizzonte, per ore, ore ed ore… Ma ci ricordiamo che la toccata e fuga in questo piccolo paradiso, ancora immune dall’assalto del turismo di massa, è legata ad esigenze lavorative, le quali – ahimè – ci richiamano ad un solerte ritiro.
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E così, proprio come recita una famosa citazione di Benvenuti al Sud, confermiamo che “quando un forestiero viene al Sud piange due volte: quando arriva e quando parte”. Anche se con noi non sono serviti pianti all’arrivo: il Cilento è stato amore a prima vista.