Tram tram.

Il tram. Che strana parola. Non suona nemmeno italiana con questa finale in consonante. D’altronde anche autobus non termina in vocale, ma sembra più familiare.

Il tram. Era un vita che non lo prendevo. E non ricordo nemmeno l’ultima volta che vi sono salita, sempre che ci sia mai stata una volta.

Il tram. Un’esperienza. In certe zone di Roma non che può essere l’unico mezzo di trasporto possibile, così integrato con tutto il tessuto urbano, le piazzole strette in mezzo ai viali, i binari con gli attraversamenti pedonali.

Il tram. Quello sottile e lungo, rialzato di almeno tre grossi gradini dalla strada. Quello verde con la scritta arancione, che sa di vettura d’altri tempi, anche se di vagoni vetusti e treni datati a Roma se ne incontrano ancora.

Il tram. Un fascino autunnale, l’immagine dei binari dipinti di giallo ed arancione lungo viali alberati che piangono foglie. I passeggeri con cappello e cappotti, le zone di Roma più residenziali, l’ora tarda del giorno che precede il rientro in casa.

Il tram. Una musica jazz che accompagna il viaggio, sottofondo di un film che altro non è che una città in cartolina, incorniciata dai finestroni del vagone. Il Bioparco, Valle Giulia, le Belle Arti e Viale Liegi: scene indimenticabili di un nastro che scorre a tratti, che si arresta ai semafori e rallenta in salita. Fermo immagine all’apertura delle porte, avanti veloce tra una fermata e l’altra, riavvolge tutto al capolinea.

Il tram. Un cinema urbano in movimento, con tutta la sua colonna sonora.

Libri in metro #25

L’automobilista viaggia in macchina, il ciclista in bicicletta ed il motociclista in moto. Perfino lo skater ha un unico mezzo di trasporto: lo skateboard.
Il pendolare no. Il pendolare è uno spirito libero, non si sente legato a niente e non vuole vincolarsi con nessuno. Ecco perché potete trovarlo indistintamente sull’autobus, sulla metropolitana, sui tram, sui treni… Potete notarlo mentre viaggia su ruote, su rotaie, su binari. La vita del pendolare è varia, versatile, pronta ogni giorno a nuove sfide. Temeraria e coraggiosa, senza paura di dover cambiare all’ultimo minuto il percorso per tornare a casa. Flessibile, elastica, una vita all’avventura.
Ieri il mio lettore l’ho trovato in metropolitana, oggi sul treno, domani… Chissà!

L’arte di correre [ROMA]
Il treno delle 9.30 diretto a Fiumicino è alquanto affollato: lo si nota già dal binario mentre (Continua a leggere…)