Giorni fa ho chiesto ad una mia amica di inviarmi via mail un documento, visto che il file presente sul mio computer conteneva qualche errore.
Lei ha prontamente risposto alla mia richiesta con un messaggio che mi garantiva che certo, me lo avrebbe spedito in pochi minuti, giusto il tempo di accendere il pc.
Ho atteso tutta la sera, ma niente, nessuna email nella posta in arrivo, nessuna traccia di documenti in allegato.
Mi son detta che vabbè, non sarà in casa. In fondo non è nemmeno qualcosa di troppo urgente.
Il giorno successivo, intorno all’ora di pranzo, mi è arrivato un suo messaggio:
Oddio Veronica, mi sembro ritardata! Ieri ho acceso il pc per mandarti l’email e poi…non so cosa ho fatto!
Ah ecco.
In realtà non mi sono affatto sorpresa, anzi ho iniziato a ragionare su quante volte svolgiamo delle azioni in maniera meccanica (e perché rientrano da tempo immemore nella nostra consolidata routine, e perché non pensiamo effettivamente a ciò che stiamo facendo, e perché non ne abbiamo tutta questa voglia), senza interpellare o consultare minimamente il cervello. E’ capitato a tutti, presumo, di compiere dei gesti sovrappensiero, quasi inconsciamente o per inerzia, ritrovandosi così a fare una cosa piuttosto che un’altra.
A me, ad esempio, come raccontavo alla mia amica in replica al suo messaggio, è successo, e non una volta sola, di entrare in bagno per lavarmi le mani e vedere invece allo specchio una me stessa che si lavava i denti!!! Confesso che il contrario non è mai avvenuto (lavarmi le mani quando l’intenzione era quella di lavarmi i denti), ma siamo tutti d’accordo che non è una cosa normale. Sembra come se, oltre al cuore, tutti gli altri muscoli del mio corpo siano diventati involontari!
E voi avete mai vissuto esperienze simili? Vi è mai capitato di sperimentare questa totale autonomia tra mente e corpo?
Scrutatrice di nome e di fatto.
Appassionata di viaggi, fotografia, cibo e scrittura.
Amante del cinema, della musica e della lettura.
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