Insomma, non è andata esattamente molto bene.

Com’è che si dice?
Che quello che succede a capodanno, succede tutto l’anno?
Beh, speriamo proprio di no, perché 365 giorni così tremendi non ho proprio né l’intenzione di passarli né la forza di sopportarli.
Si dice poi anche che ogni giorno è un dono, ogni ora è preziosa, unica, irripetibile. Dunque l’augurio è di vivere al meglio ogni istante, godersi appieno ogni minuto, perché sarà l’ultimo e non tornerà più.
Beh, menomale, è una fortuna che non si dovrà mai più ripetere perché altre poche ore di tensione come quelle appena trascorse mi ucciderebbero.
Poco dopo la mezzanotte il telefono mi inizia a suonare insistentemente ed ogni volta in modo diverso: notifica di Facebook, notifica di Whatsapp, notifica di un gruppo su Whatsapp, sms classico, email… A ognuno il suo.
Mio fratello scrive sulla chat di famiglia: “Buon 2016, che per ora è iniziato alla grande”
Beh, almeno ho un motivo per essere felice. Almeno per lui.

Il 2016, domani, il futuro.

Combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere; eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole. Un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati, nel nome della democrazia, siate tutti uniti!

Ma l’umanità… L’umanità non è affatto ragionevole…
Non siamo pronti per volare. Non siamo in grado di spalancare le ali. Lassù.