Umbria: gita fuori porta alle Mole di Narni e Stifone

mole di narni

Le Mole di Narni

Le Mole di Narni, piscine naturali create dal fiume Nera, sono arrivate alla ribalta in questi tempi grazie alla visibilità ottenuta sui social. Non è raro che alcuni luoghi, prima sconosciuti, ottengano improvvisamente attenzione per merito della loro costante e attiva presenza sulle piattaforme social, Instagram & co (attraverso foto, contenuti dedicati, reel e video che, tipicamente, presentano le “3 località da visitare a due passi da Roma”).

Con le Mole si è verificato proprio questo fenomeno. Ebbene, non tutti sanno che, dal 1 giugno 2022, è vietato avvicinarsi all’acqua e la zona è stata recintata. Il divieto di balneazione c’era sempre stato, in realtà, per via della vicina presenza della centrale idroelettrica e delle turbine che provocavano, in alcuni momenti della giornata, l’innalzamento del livello dell’acqua.
Di fatto, tuttavia, questo divieto non era ben segnalato e moltissime erano le persone che lo ignoravano immergendosi nelle acque cristalline del posto. Per di più, la zona era stata attrezzata con dei solarium in legno per rendere più “confortevole” la sosta.

Insomma, da qualche mese a questa parte non è più possibile aggirare il divieto: si può accedere al solarium, vedere le Mole dall’ingresso, ma non è consentito bagnarsi. Lo dicono i ragazzi all’ingresso, che hanno il compito di smistare chi accorre verso altre località.

Così è successo a noi. La prima tappa alle Mole è stata un buco “nell’acqua”, anche se la cartolina ce la siamo comunque portata a casa in foto. La piscina incastonata nel verde che rifulge di turchese è un piccolo Eden sulla terra: le acque sono calmissime, le fronde delle piante sfiorano delicatamente il fiume e tutt’intorno la natura fa da cornice ad un quadro che sembra uscito dai pennelli di Constable.

Stifone

Ci viene così consigliato di arrivare a Stifone, un borgo semi deserto (abitato da appena 40 anime) sulle rive del Nera che pare fuoriuscito fuori dal presepe. Qui si trovano i resti di un antico cantiere navale romano poiché il paese una volta era un porto. Sì, esatto. Un porto in Umbria. I Romani lo utilizzavano per trasportare le merci e per costruire le navi: oggi sono rimaste alcune vasche nelle quali immergersi e ritrovarsi in uno scenario unico.

La temperatura del fiume è comunque da temerari, circa 10-15 gradi, ma un tuffo è d’obbligo. Conviene prendere confidenza con le prime due vasche in cui l’acqua arriva all’altezza delle ginocchia, per poi tuffarsi nella cosiddetta Vasca Profonda (circa 4 metri), il cui fondale è limpidissimo e forziere di fondamenta antichissime.
Per sostare, lo spazio non è tantissimo. Bisogna un po’ “accamparsi”, con tenda o asciugamani sulla riva del fiume, godendosi i giochi di luce che il sole disegna sulle chiome degli alberi.

Stifone, il borgo sull'acqua è uno dei luoghi dove l'Umbria diventa una  cartolina
Foto da Paesionline.it

Come arrivare alle Mole di Narni e a Stifone

Per le Mole, seguite il navigatore verso “Solarium fiume Nera” (Via dello Stabilimento). C’è un parcheggio dedicato, potete lasciare la macchina e visitare le Mole – come ripeto, è possibile sfruttare il solarium e godersi il paesaggio, ma non si può fare il bagno.

Se non volete riprendere la macchina, Stifone è a circa 1 km a piedi. Dopo aver posteggiato, attraversate la strada e, sulla sinistra, varcherete un ingresso che reca il cartello delle Gole del Nera. Superate il cancello e piegate sulla sinistra, dove parte un percorso in salita. E’ la ciclopedonale che costeggia il fiume e si snoda lungo la ex ferrovia che collegava Narni Scalo alla stazione di Nera Montoro. Dopo 1 km circa, sulla destra noterete delinearsi il borgo di Stifone: cercate il ponte che attraversa il fiume e raggiungete poi le vasche.

Con la macchina, si può parcheggiare lungo la statale Narni-Nera Montoro-Orte e poi scendere a piedi fino al letto del Nera.

Appendice: dove mangiare a Zante

dove mangiare a zante

7 giorni a Zante in un monolocale (quindi senza un trattamento di pensione in hotel), scoprendo ogni giorno una nuova caletta (trovate l’itinerario delle spiagge nel Diario di Viaggio), significa mangiare e assaggiare spesso piatti diversi.

La cucina greca è una cucina mediterranea, ma, contrariamente a quanto si possa pensare per un’isola come Zante, gran parte della gastronomia è legata alla terra. Abbiamo sì mangiato pesce, ma tendenzialmente i piatti tipici sono di carneo a base di formaggio e verdure.

La tipologia di ristorante più caratteristica in Grecia è la taverna: una sorta di trattoria dove si mangia cucina locale, più o meno casareccia a seconda dello stile, con molti antipasti tipici (i mezedes) seguiti da piatti principali della tradizione.

Ecco la nostra lista di ristoranti, taverne e cocktail bar dove mangiare a Zante.

N.B. In alcuni casi è bene sapere che a Zante usano la politica della “spesa minima”. Alcuni tavoli o zone dei locali, magari quelle con vista, richiedono un minimo di spesa che viene comunicata in fase di prenotazione. Della serie, se vuoi solo un drink e il conto è al di sotto di una certa soglia, non avrai il tavolo con vista.

Per cena

Taverna Sirtaki, Argassi

Una taverna tipica, anche se alquanto turistica, lungo la via principale di Argassi. C’è una signora dai capelli rossi e corti che usa qualche parolina di italiano e ti fa subito sentire ben accolto. Cucina tradizionale con gli antipasti greci più famosi (tzatziki, moussaka, feta al naturale o saganaki, il tutto accompagnato da pita) e piatti principali di mare o di terra. Tipico di Zante è il Zakynthos beef, carne di manzo al sugo servita – indovinate? – anche con feta.

Alla fine della serata vengono distribuiti piatti di coccio molto cheap da gettare e frantumare a terra, mentre una persona del posto balla sui “cocci versati”. A un certo punto hanno versato anche liquido infiammabile sul pavimento e acceso la fiamma. Lui continuava a danzare e battere le mani, inarrestabile.

Prezzi assolutamente moderati. €64 per tre meze, due secondi, una bottiglia di vino e una di acqua.

Taverna Spartakos, Zante Town

Spartakos si trova al porto di Zante Town, l’unica cittadina degna di una passeggiata serale. Qui si mangia pesce e si parla praticamente italiano. Dal proprietario ai camerieri, tutti sanno la tua lingua. Nonostante questo, non ti senti così a casa perché il posto è abbastanza turistico, ma la frittura di calamari era davvero buona. Anche le patate le sanno cucinare bene. La pasta e il risotto… non so, non abbiamo tentato.

Prezzi molto bassi. Abbiamo speso €43 per due antipasti e una frittura da condividere, vino e acqua.

Ristorante Utopia, Argassi

Con Utopia siamo saliti di livello per una sera. Il ristorante ha una magnifica terrazza sul mare, un servizio attento e una proposta gastronomica sicuramente ricercata. Consiglio i cocktail, veramente fenomenali, con i quali abbiamo fatto un piccolo aperitivo con amuse-bouche offerto dalla casa.

Poi siamo entrati nel vivo della cena con tacos di gamberi, un calamaro caramelizzato con bacon e consommè dello stesso calamaro che era la fine del mondo, ceviche di spigola e un enorme-stratosferico brownie accompagnato da gelato al caramello salato altrettanto favoloso-meloricordoancora.

Prezzo sopra la media, ma per una cena un po’ più elaborata ci sta. Quanto sopra descritto + due calici di vino e due cocktail: 120 euro.

Etè Sunset Bar, Porto Limnionas

Sopra Porto Liminionas, poco segnalato ma apparentemente conosciuto da molti vista la frequentazione, c’è questo locale che guarda al tramonto e fa molto Formentera. Camerieri vestiti di tutto punto, musica chill-out, divanetti e cuscini baciati dal sole, atmosfera chic e feeling esclusivo.

Qui abbiamo fatto un apericena al tramonto, con calici di vino, tagliere di salumi e formaggi locali – nonostante le aspettative, devo dire molto buoni – e bruschette.

Conto salato in rapporto a quanto abbiamo mangiato (un po’ più di 50€ per 4 calici, il tagliere e i crostini), ma il posto è veramente un bel localino.

Taverna Akrotiri, Akrotiri (tra Zakynthos e Tsiliv)

Per mangiare a Zante consiglio vivamente un salto da Akrotiri. Questa è per me la taverna greca per eccellenza. Gestione familiare, arredamento casalingo, giardino interno con le foglie di vite sopra la testa, lucine intorno agli alberi. Qui siamo ritornati anche l’ultima sera, per chiudere in bellezza e riportare a casa i sapori e le atmosfere della Grecia.

Il punto di forza è sicuramente l’ottimo cibo e la modalità di servizio che non avevo mai visto prima: i mezedes vengono illustrati non solo sul menu, ma anche visivamente, all’interno di una teca che viene trasportata di tavolo in tavolo e dalla quale il cliente può osservare e scegliere cosa mangiare. Ogni piatto viene spiegato da Caterina o Amanda, due deliziose sorelle che parlano italiano (in realtà Caterina lo parla fluentemente, Amanda sa solo qualche parola) e gli antipasti freddi, una volta scelti, vengono prelevati direttamente dalla teca, mentre i piatti caldi vengono mandati in lavorazione in cucina.

Tra questi noi abbiamo assaggiato, nel corso delle due serate, le patate con salsa yougurt (come alternativa allo tzatziki), la moussaka, le polpette al sugo, e la torta al formaggio con pasta fillo.

A seguire abbiamo ordinato capretto, filetto di maiale con tabasco, funghi e olive, e l’ultima sera souvlaki di maiale. Le ragazze offrono poi la Frigania, il dolce tipico dell’isola, con pane bagnato all’arancia, una crema/budino e mandorle. Si conclude il pasto con liquore, ouzo o digestivo fatto in casa con cannella e bacche di ginepro.

Allegri, accaldati ma perchè avvinazzati

Prezzi onestissimi: con vino della casa (mezzo litro), un’acqua grande, tre antipasti, due piatti principali e due porzioni di pita abbiamo speso circa 65€.

Ristorante Bassia, Akrotiri (poco prima di Taverna Akrotiri)

Un altro ristorante super suggerito sia per la cucina che per la location. I tavoli si trovano in una sorta di giardino-terrazza sul mare, nascosto tra ulivi e piante di lavanda. Un plus senza dubbio apprezzato è la musica nascosta tra le piante e l’atmosfera incantevole di sera.

Si mangia prevalentemente pesce, e abbiamo mangiato molto bene. I miei calamari saganaki erano spettacolari, soprattutto grazie al sapore dolcissimo del pomodoro che era notevole. Abbiamo provato anche l’orzotto di gamberi e i souvlaki di pesce spada, entrambi ottimi. Per finire un millefoglie e un bicchiere di ouzo.

Prezzo un po’ sopra la media di una taverna, anche perché si tratta in effetti più di un ristorante. Conto di €80 per una cena totalmente a base di pesce con due antipasti, due piatti principali, un dolce, un amaro, due calici di vino e acqua.

Ristorante Anadalis, Argassi

Abbronzati e rilassati, anche se la vacanza volge al termine

Fa coppia con Utopia nello stile e nella tipologia di locale. Un bellissimo affaccio sul mare, tavoli in terrazza arredati con quella cura essenziale e minimal che caratterizza i posticini esclusivi.

Noi siamo andati per prendere un drink nella zona dedicata del lounge bar: ottimi i cocktail (dai 10€ in su) e perfetta l’ora del tramonto per sorseggiarli.

Per colazione e fast lunch

Mylonas Bakery, Argassi

Mylonas Bakery ad Argassi, a due passi dal nostro appartamento, è stata praticamente la mia oasi felice. Quei posti in cui entri con il sorriso e esci ancora più allegro di prima.  Tra cornetti, torte, muffin, biscotti e dolcetti per la colazione c’era sempre l’imbarazzo della scelta. La proposta dei drink era in stile Starbucks, dunque bibitoni di caffè, cappuccino o latte che però, ahimè, non ci hanno mai convito appieno. Ci sono tavolini per sedersi e consumare sul posto, ma una buona alternativa è anche il take away.
Per il pranzo al sacco, ad esempio, ci sono tantissimi panini che vengono farciti freschi la mattina, o rustici ripieni veramente gustosi.

Voglio una Mylonas anche a Roma, mi manca già.