L’occhio che indaga, la mente che elabora. Ecco come funziono.

Oggi, in occasione di un giretto pomeridiano al centro commerciale, il mio occhio è stato inspiegabilmente attirato dalle diverse coppie che passeggiavano accanto a me (ammesso che si possa parlare di passeggiata in un centro commerciale).
Lo scrutare il mondo è d’altronde il mio mestiere, ed i miei occhi i miei fidi strumenti d’indagine. E’ forse normale, dunque, che vengano colpiti da immagini così frequenti e ripetute nell’arco di sole poche ore.
Le coppie sono il centro dei miei pensieri in quel momento.

Alcune più giovani, altre più attempate. Alcune che le guardi e pensi “cavolo, quanto stanno bene quei due!”, altre che reputeresti unioni improbabili, che a prima vista non dicono nulla, ma poi ci rifletti e realizzi che se stanno insieme qualcosa ci deve pur essere tra loro.
C’e chi cammina mano nella mano, chi abbracciata, chi invece si tiene a qualche centimetro di distanza dal partner, lui che girovaga con lo sguardo per tutto il centro commerciale e lei con gli occhi puntati alla vetrina di scarpe.
Ma è la prima coppia di questa lunga serie di incontri ad avermi lanciato l’input per scrivere questo post.

Centro Tim. Insegna di un blu accecante, immediatamente visibile da lontano, che si staglia sullo sfondo bianco, altrettanto abbagliante, delle pareti del negozio. Sembra quasi un ambiente onirico, mi dico. Entro e vado dritta al bancone. Mentre sono servita da una commessa, si avvicina una coppia piuttosto giovane, sulla trentina, con un figlioletto al seguito. Lui chiede alla commessa, che nel frattempo manda avanti la mia 

pratica al computer e deve quindi attendere i tempi di risposta della rete, se esista una qualche promozione per telefonare da/a gli Stati Uniti. Esaurientemente, la commessa fornisce le informazioni richieste e sembra soddisfare i suoi clienti. Lui è subito d’accordo, lei ha ancora qualche dubbio. Partirà per gli Stati Uniti a breve e vuole mantenersi il più possibile a contatto con la sua famiglia durante il perido della sua assenza. Ma può telefonar loro solo per cinque minuti, cinque minuti che, dopo lo scatto alla risposta di un euro, sono completamente gratuiti. La commessa ci tiene a precisare questo, sottolineando che potranno parlarsi soltanto per cinque minuti, dopodichè…batosta di decine di euro per gli ulteriori minuti.
Ti ammiro cara commessa, sei stata onesta a mettere a fuoco questo particolare, che è proprio quello che rende l’offerta discutibile, ma è la soluzione proposta che non va!
Okay che TIM non prevede altro, ma io mi sentirei uno schifo a spiegare a due innamorati con il sorriso sulle labbra che non potranno sentirsi per più di cinque  minuti al giorno! Sempre che non abbiano intenzione di accendere prestiti per procurarsi le ricariche telefoniche.

 

Ora, non ho inteso quanto tempo lei sarebbe stata via, ma di certo non si trattava di un viaggio di breve durata.
Avrei tanto voluto sapere perchè avesse deciso di lasciare la famiglia e partire alla volta degli States, e chissà che la risposta non fosse nella parola stessa: “States”.
Ha un fascino intrinseco questo termine, ne sono convinta. Al solo pronunciarlo iniziano a brillarmi gli occhi ed i miei pensieri spiccano il volo.

Sono contenta per lei, dopotutto.
Sono invece tremendamente adirata con la TIM e con le sue apparentemente convenienti offerte. Certo, convenienti per lei, per il suo tornaconto, non per una giovane madre che vuole sentirsi vicina, seppur telefonicamente, alla famiglia che ha lasciato a casa. La famiglia che attende la sua telefonata, che accorre al ricevitore, consapevole di avere i minuti contati (cinque, mi raccomando!) per scambiarsi qualche parola. La famiglia che, senza molte altre soluzioni, decide di accontenarsi dell’unica proposta possibile ed apparentemente conveniente, sapendo benissimo di dover rispettare i limiti previsti dall’offerta.
Ma ci sono limiti da imporre al contatto tra due persone? Che sia questo fisico, telematico o telefonico, è normale che tale contatto incontri delle restrizioni?

Sì, Veronica, sì. Ti stai attaccando ad una banale promozione telefonica! Pensa a quando non c’era il telefono: come faceva la gente a mantenere vivi i suoi rapporti con il mondo?

Non lo so, non lo so. Me lo sono sempre chiesta e l’ho sempre ritenuto impossibile. Ma ora che c’è, ora che il telefono è stato inventato, ora che esiste, perchè deve essere sottoposto al controllo di qualcuno che ha deciso di appropriarsene? Perchè non può essere fruito liberamente?

Quante domande! Quanti interrogativi ai quali la tua coscienza non sa rispondere! Comunque, sta di fatto che devi farti gli affari tuoi, Veronica. Torna alla pratica con la tua cara commessa…

E la storia, allora? Come finisce? Accettano o no??????

0 risposte a “L’occhio che indaga, la mente che elabora. Ecco come funziono.”

  1. Accettano?
    E non lo so. Se sono furbi no, perché per chiamate lunghe ci sono quelle belle card internazionali, come quella Columbus http://www.telecomitalia.it/telefono/carte-telefoniche/carte-internazionali/new-columbus-5-euro
    Al max il cellulare lo si usa in qualche caso particolare.
    Oppure se si ha un portatilino si può usare skype, sempre se si ha la rete.

    Per quanto riguarda gli States, non ci sono mai stato, ma qualche anno fa esercitavano su di me un fascino molto maggiore di adesso. Il fascino c’è perché è proprio “un altro mondo”, però alcune situazioni, come l’assistenza sanitaria e la sempre maggior separazione tra poveri e ricchi non me li pone in ottima luce.

    Ah! Perché qualcuno ha in mano le comunicazione? Eh beh, da una parte magari chiedono “troppo”, ma hanno investito loro per stendere l’infrastruttura per le telecomunicazioni, no?

    1. Mah, secondo me sì. Lui sembrava tanto convinto… Evidentemente non conoscono skype, che secondo me è ottimo per tenersi in contatto dall’estero.

      Sì, anch’io sto rivalutando un pò quel Paese ultimamente. Alcune letture personali mi stanno facendo capire che non è “tutto oro quel che luccica”, e che quella parola tanto affascinante nasconde in realtà tante ombre… Comunque non mi toglie nessuno il viaggio coast to coast: prima o poi lo farò! 🙂

      Sì, chiaro, è merito loro se possiamo telefonare e possiamo anche andare su Internet (meglio tenermeli buoni allora! ;)). Però sono proprio la Tim e la Telecom che da un pò mi risultano ostili, e non sto qui a spiegare perchè…
      Ma pure questo è un paradosso, visto che utilizzo io stessa Tim! 🙂

  2. In effetti che la TIM avesse solo quest’offerta è scandaloso.
    Io quando vado all’estero ho l’offerta della Vodafone (che mi ha fatto il mio ammmore perchè lui ha un centro Vodafone) che parlo pagando gli stessi soldi che spenderei se fossi in Italia, praticamente è come se non fossi fuori. Anche la wind ha diverse offerte buone.
    Ad ogni modo, non so, secondo me non accettano 🙂

    1. Sotto questo punto di vista la Tim fa un pò pena. Anche io, quel poco che ho viaggiato, mi sono dovuta accontentare della prima offerta che trovavo, visto che non erano previste molte altre.
      In effetti potrebbe rivolgersi ad un altro operatore, chissà che non l’abbiano fatto…

  3. il problema è che ormai il telefonino è diventata un’appendice del corpo e quindi difficilmente ci si rinuncia 😉

    1. Salve a te e benvenuto! 🙂
      Si diceva anche con @Gabbiano che in effetti skype è il modo migliore per tenersi in contatto dall’estero, però potrebbe anche darsi che i “soggetti in questione” non dispongano di una connessione internet oppure non abbiano voglia di recarsi ad un Internet Point per sentirsi quotidianamente…
      La loro situazione non la conosco, mi sono semplicemente intrufolata di nascosto nella conversazione! 🙂

      P.S. Anch’ioooooo!

    1. Ammiro le persone come te! Vorrei poter anch’io non dipendere dal cellulare, però non ci riesco! 🙁
      E’ sicuramente la prima cosa di cui mi preoccupo quando devo uscire e se lo dimentico a casa entro in panico… Invece dovrei pensare che non è poi così male essere irrintracciabile qualche volta! 😀

  4. Telefonini, e poi ancora telefonini!!!!! BASTAAAAAAAAA……
    Ma vuoi mettere l’emozione di rientrare a casa e trovare nella cassetta della posta una dolcissima lettera della “morosa” che non vedi da mesi???
    Sali velocemente le scale, entri in casa, ti siedi comodo sul divano ed assapori quelle tenere parole come la cosa più bella del mondo!
    Si, ok, ora è tutto più facile, cellulari, skype e chi più ne ha ne metta, ma ti assicuro che un tempo ci si amava lo stesso e bastava un piccolo gesto per sentirsi vicini!
    Un bacione grande grande
    Marco

    1. Che tenera storiella! Hai ragione Marco, con la tecnologia il mondo intero è cambiato, anche il mondo degli affetti. Si è fatto tutto così distaccato, così “freddo”…
      Non ti lascio un “bacione grande grande” perchè non sarebbe caldo come quello che ti aspetta al tuo ritorno a casa! 😀

  5. Cara Veronica,
    sono approdata sul tuo blog facendo un po’ di net surfing, e devo dire che in questo post hai affrontato argomenti che mi fanno rivedere molto in te… mentre leggevo avevo l’impressione di averle scritte io quelle parole… è stato strano, anche il tuo stile l’ho sentito vicino al mio!

    In ordine: anch’io scruto le coppie (non avendo io stessa nessuno con cui fare coppia – e probabilmente non avendolo mai avuto) perdendomi nei miei pensieri… Credo che avrei descritto le mie sensazioni esattamente come hai fatto tu… Quando vedo due che stanno insieme vorrei come scoprire il loro segreto, sapere cos’è che li tiene legati…

    La TIM. La detesto. E’ il mio operatore telefonico, anche se dovrei dire “strozzino”. Quanti soldi ci ruba??? Dico sempre che devo cambiare operatore…

    Gli States. Il mio sogno – ne parlavo giusto oggi con un mio prof, e mi chiedevo se mai i costi mi avrebbero permesso di realizzare il mio desiderio… Vorrei diventare interprete e traduttrice e per me sarebbe fantastico continuare a formarmi in territorio americano… ma, ahimè, il costo della vita per ora non mi permette di considerarla un’opzione concretizzabile…

    Un bacione
    e nice to meet you 🙂

    xoxo

    Paola

    1. Nice to meet you too, Paola! And welcome in the world of my unusual thoughts 🙂

      Dunque, seguo la tua stessa tecnica e vado anch’io per ordine:

      Le coppie sono spesso le protagoniste dei miei pensieri, e mi piace studiarle, scovare le differenze tra una coppia e l’altra, analizzare i gesti, i movimenti, gli sguardi. Ho scritto un vecchio post a proposito,

      http://scrutatrice.wordpress.com/2011/02/24/amore-non-e-guardarsi-lun-altro-ma-guardare-insieme-nella-stessa-direzione/

      magari potresti ritrovarti anche in questo. 😀

      Utilizzo anche io Tim, ma non mi lamento più di tanto, considerato il limitato uso che faccio del cellulare. E comunque penso che anche gli altri operatori abbiano i loro problemi. La carenza delle promozioni per parlare con l’estero è in ogni caso scandalosa.

      Partiamo insieme allora? Io avrei il progetto di un viaggio on the road and coast to coast, ci stai? 😉

      Interprete e traduttrice?!?! Sai che piacerebbe moltissimo anche a me? Nutro una grande passione per le lingue ed impiegarle in un potenziale lavoro sarebbe fantastico. Purtroppo a Roma le scuole d’interpretariato sono tutte private, ergo economicamente inacessibili, e la facoltà di Lingue all’università non mi convince molto. Spero comunque di non perdere le lingue che studio attualmente, pur scegliendo un diverso percorso universitario. Ma, scusa l’indiscrezione, frequenti l’università? (ho letto che parlavi di un prof….)

      Un bacione e a presto.
      Appena posso faccio un salto da te. 😀

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