Divina creazione.

La prima cosa su cui il mio sguardo si posa, con fare voluttuoso ed avido di piacere, è quella morbida chioma bianca, così soffice e delicata che sembra quasi uno strato di neve fresca nel quale non vorresti far altro che affogare. Poi, diffuse in vari punti come macchie che non sporcano ma colorano, delle tonalità più scure, accattivanti nelle loro sensuali tonalità dark e così ricche di fascino che non riesci a staccare loro gli occhi di dosso. E poi il profumo, come dimenticare il profumo! Quel lieve ma persistente aroma di agrumi, arancia per la precisione, fresca ed inebriante per tutti i sensi. E ancora il vestito, uno strato spesso e consistente che ricopre quelle candide membra con sprazzi di nero ammaliante. Non potrebbe esserci corpo senza il vestito e non potrebbe esserci vestito senza un degno velo che lo accompagni. E si conclude così, con un leggero e dolce accessorio, l’ultima fase di questa nobile creazione che è al tempo stesso la prima squisita percezione dei nostri sensi.

Zucchero a velo, croccante pasta frolla sbriciolata a copertura di una crema di calda ricotta e cioccolato nell’esotico abbraccio di un aroma all’arancia.
No, non è la torta paradiso, ma proprio un paradiso di torta.
È la sbrisolona della mamma appena uscita dal forno.

SBRISOLONA 2

P.S. Ahimè, quanto mi manca…!
In un periodo in cui ho deciso di dire “no” ai dolci, non faccio altro che pensare a loro. Certo, neanche la mamma mi aiuta se ogni pomeriggio si chiude in cucina a preparare qualche prelibato dessert… 👿

Here comes the sun.

7 febbraio

 

Oggi finalmente il sole!
Non potevo credere ai miei occhi quando ho visto questo disco luminoso splendere fuori dalla finestra della stanza. E mi sono prese due voglie… La prima, più che logica e comprensibile, è stata di uscire, mettere piede fuori di casa, anche semplicemente per fare due passi. Alla fine sono stata via un paio d’ore e sono rientrata a casa solo quando il parco dove mi ero appostata ha ricevuto l’ombra. Mi ci voleva proprio, mi sono proprio goduta il sole e mi sono resa conto di quando mi mancava. L’ho assaporato fino in fondo mentre mi beavo del suo calore sulla pelle. Per la prima volta, dopo settimane, non ho indossato gli stivali e sono uscita senza ombrello, fiduciosa che quella luce in un cielo così limpido non mi abbandonasse. Sono stata proprio una lucertola, seduta al sole con gli occhi chiusi e desiderosa di catturare i suoi raggi, farli entrare al di sotto del cappotto e del maglione di lana che indossavo, conservando il loro tepore tra la pelle ed i vestiti.
La seconda voglia un po’ più pazza e meno giustificata, è stata quella di degustare del gelato. Beh, in qualche modo occorreva festeggiare il ritorno del sole (anche se forse, a forza di festeggiare, ci ritroveremo in men che non si dica di nuovo inzuppati nella pioggia…)! Ma comunque, ieri anche il gelato aveva il suo perché. Abbiamo preso una vaschetta in una gelateria aperta di poco, i cui gusti eravamo curiosi di provare. Lo abbiamo mangiato come dessert la sera stessa, ritirando fuori le mai dimenticate coppette di coccio dalla dispensa e con buona pace del maled.. ehm, cioè, povero panettone che ancora attende di essere definitamente archiviato. Meno male che è l’ultimo però.