La pazienza: che grande virtù.

 
Bray, Ireland

Vedere i sorrisi sui vostri volti mi ha fatto sentire felice. Udire le vostre risate mi ha fatto venire i brividi.

 E pensare che anche io avrei potuto avere la stessa espressione dipinta sul viso. Anche io avrei potuto ridere, scherzare, divertirmi con voi. Tutta colpa mia. Tutta colpa della mia maledetta volgia di accelerare i tempi, di fare le cose di fretta. Ah, la fretta, che cattiva consigliera (come dice il proverbio e come mi ripete sempre qualcuno)!
Due anni fa, probabilmente eccitata dall’idea di trascorrere una vacanza studio estiva in un paese straniero, sono partita per l’Irlanda con un’amica.
Ora, ora che guardo il mondo sotto una luce diversa, mi rendo conto che non si trattava di un’amica, ma semplicemente di una compagna passeggera, con la quale ho vissuto questa esperienza.
Ora, ora che la categoria “amici” si è per me ristretta a poche persone, ora che questa parola ha assunto un significato diverso da quello che aveva ai tempi infantili, solo ora mi accorgo dell’errore che ho commesso.
I primi giorni in Irlanda sono stati traumatici. Forse perchè era il mio primo e vero viaggio di due settimane lontano da casa, forse perchè la compagnia che mi circondava non era delle migliori e forse, in buona percentuale, perchè il mio carattere era – e lo è tuttora- particolarmente nostalgico.
Se solo fossi partita con voi, se solo avessi aspettato due anni, sicuramente adesso il mio ricordo dell’Irlanda sarebbe diverso.
Quando voi raccontate di quella terra, i vostri occhi brillano, le vostre voci si rallegrano, il vostro volto si illumina. Quando ricordo io l’Irlanda, la mia espressione rimane invariata, anzi gli angoli della mia bocca si piegano lievemente verso il basso.
Perchè, perchè ho voluto “bruciare le tappe”? Perchè non ho avuto pazienza?
Questa domanda mi ha attraversato la mente nel momento in cui vi ho visti uscire dall’areoporto e vi ho guardato negli occhi: delle lucine che sorridevano da sole, senza l’aiuto della bocca.
Non sono stata capace di aspettare. Questo il mio errore.
L’attesa mi distrugge, l’attesa mi terrorizza, sempre. Ma questa volta ne sarebbe valsa la pena. Questa volta sarebbe stato diverso. Questa volta sarei stata con voi.

0 risposte a “La pazienza: che grande virtù.”

  1. non so se la prossima volta saprai aspettare… non sempre si riescono a fare programmi a lunga scadenza quando si desidera veramente qualcosa…:-)

  2. Le scelte che facciamo, anche se determinate dalla fretta, dal desiderio o dall’imprudenza, giuste o sbagliate che siano portano sempre ad un insegnamento, ad un’esperienza. Se non avessi fatto quel viaggio magari avresti trovato una delusione maggiore in seguito

    1. Certo, è stata sicuramente un’esperienza che mi ha insegnato molto. Infatti non la considero totalmente negativa, ma credo che sarebbe stata più costruttiva se l’avessi fatta quest’anno, a quest’età, e con i miei veri amici.

  3. E’ stata pur sempre un’esperienza, no? E poi che ne sai? Magari avrei potuto anche non conoscere queste altre persone e quindi aspettare non sarebbe servito a niente. Intanto quel momento l’hai afferrato e hai fatto quell’esperienza, ma cos’è che ti vieta di farne un’altra? Che importa se quella è stata deludente? Ce ne saranno tante altre dopo 😉

    1. Infatti è stata proprio la paura che non avrei fatto più niente se avessi aspettato che mi ha spinto a partire.
      Spero che le prossime esperienze che mi troverò a vivere le condividerò con persone veramente importanti per me, con le quali non perderò i contatti in futuro.

  4. hai ragione, l’impazienza è una brutta bestia, non sempre si riesce ad averla vinta con lei…ma penso che in qualche modo quel viaggio ti ha comunque fatta crescere…come dice valentina è pur sempre un esperienza. allora non sapevi se saresti riuscita a partire, magari qualcosa te lo avrebbe impedito chi lo sa…meglio pentirsi di aver fatto che rimpiangere di NON aver fatto! ci saranno altre occasioni per fare viaggi insieme Vero, abbiamo tutta una vita davanti! 🙂 un bacione!
    P.S. non smetterò mai di dirti che scrivi benissimo! SMACK!

    1. Ti ringrazio fede!!!
      Mi ha fatto piacere che tu abbia letto il post e sono assolutamente d’accordo con te sul fatto che magari avrei rimpianto ciò che a suo tempo non avevo fatto.
      L’anno prossimo riusciremo a partire tutti insieme? 🙂
      P.s. Non smetterò mai ti ringraziati per i tuoi complimenti! 😉

  5. bè, con qeuste tue hai dimostrato a te stessa di essere cresciuta da quella esperienza:
    ognuno di noi vive una “Irlanda” differente in base allo stato di coscienza che possiede…
    il passato non è mai da giudicare “sbagliato”: da tutto si cresce se si ha la capacità riflettere, come tu hai dimostrato in questo bel post…
    e poi, mi permetto, con i SE e con i MA….non si fa la storia…
    è stato, chiuso
    apriti al futuro, ora

    1. Mi sono infatti resa conto di aver vissuto un’Irlanda diversa da quella che i miei amici rievocavano nei loro racconti. Proprio a causa delle persone che mi circondavano, o anche dell’età che avevo o dal livello di maturità che avevo raggiunto. Non lo so…
      I pensieri sono tutti un SE…

  6. Sostieni che sarebbe stato diverso. Questo è vero, ma quanto diverso? Troppo forse. Per me il viaggio è stato molto istruttivo, e non me ne dimenticherò certo facilmente. Però ho avuto come… paura, perché ho scoperto il vero carattere delle persone che mi circondavano, nonché i miei compagni di scuola..
    Mi dispiace di tutti questi tuoi rimpianti, ma come dicono su, il passato è passato. Sai io non mi pento delle scelte che ho fatto, perché mi hanno fatto diventare come sono. Cerco anche di non guardare troppo al futuro; mi distrae dal presente e non mi permette di viverlo intensamente. Sono contenta però che tu abbia fatto quella scelta, perché io al contrario non colgo mai le occasioni, mi tiro sempre indietro. A te si è ripresentata davanti l'”irlanda”, ma a me questo non capita mai.
    Perciò non ti pentire della scelta che hai fatto e non pensare a come sarebbe stato se fossi partita con noi. Magari sarebbe stato peggiore chi lo sa….. appunto, chi lo sa? lasciamo che questa stupida domanda vaghi nel cosmo infinito e che non turbi le nostre menti!
    “L’unica cosa prevedibile della vita, è la sua imprevedibilità..”
    May

    1. Ringrazio anche te per il commento. (ora mi aspetto che anche le altre commentino qualcosa xD).
      Peggiore sicuramente non sarebbe stato, ne sono convinta. Però avrei anche sbagliato (forse) se non avessi colto al volo l’oppurtunità che mi si era presentata davanti quell’anno.
      E poi hai ragione, sono stata fortunata che anche una seconda volta ho potuto sfiorare la possibilità di tornare in Irlanda, cosa che non capita a tutti! Peccato che l’ho solo sfiorata però… 😉
      Quel “chissà” ha ormai messo le radici nella mia mente, non mi lascia sola un momento e fa capolino con la sua aria vaga ogni volta che mi trovo a riflettere su qualcosa. Sarebbe più facile se lasciasse un pò in pace i miei innocenti pensieri una buona volta! O forse i miei pensieri sarebbero “vuoti” senza quel “chissà”, sarebbero insensati, incorerenti, impossibili da formulare?
      Chi lo sa…

  7. a prescindere dalla compagnia,giusta o sbagliata che sia,sta a te dare un senso ai viaggi che fai..siano questi reali o di fantasia..
    Un posto nuovo da scoprire,abitudini da studiare,tradizioni da rispettare..Tu devi essere ben predisposta a conoscere e voler imparare..le compagnie scialbe lasciale a crogiolarsi nei loro musi lunghi e nelle loro noie..

  8. beh…forse mi ripeto ad altri commenti, ma mi sembra che questa esperienza, come tutte del resto nella vita, ti sia servita per imparare che a volte bisogna saper aspettare…
    …sei molto giovane e sicuramente avrai altre numerose occasioni per partire, non con amici passeggeri, ma con amici veri, saprai godere della loro compagnia e delle esperienze che farete insieme…
    …trai sempre insegnamento da tutto quello che accade!!!
    ciao,
    Barbara

    1. Grazie Barbara del tuo commento.
      Sai quando si dice “carpe diem”? Bè, io l’ho fatto due anni fa. Ma poi me ne sono pentita.
      Avevo sempre condiviso l’idea di prendere al volo l’occasione, ma ora mi rendo conto che non sempre si rivela una scelta azzeccata. In questo caso, avrei dovuto aspettare e rifiutare quell’occasione che, per quanto allettante potesse essere, mi ha lasciato mille rimpianti.

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