Sui bilanci, le analisi e le considerazioni. Buon 2018.

Credo che l’uomo sia pericolosamente incuriosito da ciò che è proibito, ciò che non c’è, ciò che non ha e non può avere.
Una volta aver assaggiato il sapore della trasgressione, ne è ancora più irrimediabilmente attratto, trascinato dal desiderio di gustarla di nuovo, di sfidare i propri limiti, osare, spingersi oltre il confine dell’integrità. Travalicare i vincoli e le convenzioni sociali.
C’è chi dice che traditori si nasce, c’è chi sostiene che siamo tutti fatti per tradire e che l’essere umano non nasce per essere monogamo.
La verità è che subiamo indistintamente il fascino di ciò che non possediamo, puntiamo alla luna per finire nelle stelle, come direbbero gli americani. Ognuno di noi ambisce a conquistare emozioni che non ha mai provato, vivere esperienze che non ha mai sperimentato. E più queste esperienze assumono il carattere del proibito e dell’intrigo, più diventano tremendamente appetibili ed attraenti.
Accontentarsi di ciò che abbiamo è solo un comodo rifugio per evitare l’errore. Non domandarsi se esiste dell’altro oltre a ciò che quotidianamente viviamo, non assecondare la curiosità di esplorare, vuol dire reprimere istinti naturali che presto o tardi si manifesteranno con insistenza.
Sbagliare è necessario, sbagliare è umano: cedere alle debolezze della carne è cosa vecchia quanto il mondo, e se è vero che è il corpo è il mero involucro terreno di un’anima eterna, dovremo avere tutti la possibilità di cadere nelle tentazioni che esso ci propone e non venire condannati per l’incapacità ad averle soffocate. In fondo, siamo di passaggio su questa Terra, la nostra esistenza è limitata, qual è lo scopo di credere nella presenza del peccato e della redenzione? La salvezza dello spirito dipende dalla bontà delle nostre azioni in vita? Ma più si vive con amore e rettitudine, infinitamente maggiore è lo strazio della morte, della fine di tutto quel bene profuso e ora improvvisamente assente.
Che poi il bene è inevitabilmente legato al male, ci avete mai pensato? Fare del bene a sé stessi e a qualcun altro comporta il causare dolore al prossimo vicino a noi o in qualche parte del mondo. E chi decide cosa è il bene o cosa è il male, cosa è giusto e cosa è errato? Il buon senso è una emerita fesseria, è tutto, infatti, incredibilmente relativo. Effimero, volatile, caduco. Tanto vale godersela, la vita, nel bene e nel male.
In un giorno in cui ci fermiamo qualche minuto ad elaborare un bilancio sul 2017 appena trascorso, io affogo nei ricordi, nelle emozioni e nei volti che hanno caratterizzato la mia vita recente e sono stati protagonisti delle scene della mia memoria. Volti che non ci sono più, perché deliberatamente proibiti al mio sguardo, o perché portati via dal disgraziato e crudele volere del destino.
In un giorno in cui ci arrestiamo qualche minuto ad elaborare un bilancio sul 2017 appena trascorso, è così che amo naufragare e perdermi in me stessa.
Felice anno nuovo.
josh-boot-67772

0 risposte a “Sui bilanci, le analisi e le considerazioni. Buon 2018.”

  1. Penso che il tuo concetto è valido nell’ottica di una personale libertà da vincoli e responsabilità. Quando si inizia una relazione con un’altra persona, esistono altre regole da rispettare e, non si può ledere il concetto di libertà dell’altro. La Libertà di agire, di scegliere, di trasgredire deve sempre e necessariamente legato alla persona singola. Se esiste un rapporto con l’altro, inequivocabilmente esistono altre regole. Troppo comodo continuare a seguire i propri istinti o trasgressioni ! Si chiamano vincoli in quanto c’è un’assunzione di responsabilità. Rimane ovvio che da questo discorso rimangono fuori i rapporti malati, fatti di violenza e soprusi, anche solo psicologici. Ma in un rapporto mediamente sano, deve prevalere sempre e comunque il buon senso. I Sentimenti veri sono sostanzialmente l’altra faccia della ragione !
    Augurissimi ! … Ti seguirò nel 2018 coi tuoi interessanti post !
    Ciao.
    Stefano.

    1. Hai indubbiamente centrato il punto nodale. Concordo sui vincoli dettati dalle relazioni, ma la mia riflessione voleva spingersi anche un po’ oltre ad ipotizzare una società in cui il tradimento non venga più condannato o reputato peccaminoso, una società in cui la poligamia di entrambi i sessi non scandalizzerebbe nessuno perché sarebbe normale assecondare gli istinti della carne senza per questo essere tacciati come perversi. Ovviamente non è attualmente così e probabilmente non lo sarà mai: ma credo profondamente che l’uomo non sia fatto per una unica compagna da “tenere” per tutta la vita ed in maniera esclusiva. Altrimenti non si spiegherebbero tanti casi di tradimento… forse è qualcosa che risponde ad una esigenza naturale, non so. Continuerò a rifletterci se continuerai a seguirmi 😉 grazie del tuo commento, auguri anche a te!

      1. Concordo con la tua risposta ma, rimane sempre il concetto di libertà e lealtà. Penso anch’io che siamo fatti di ‘tradimenti’ ma se esistono dei legami, bisogna comunque parlarne ed accettarli !
        A risentirci.
        Ciao.

  2. Tema piuttosto scottante (passami il termine!) quello del tradimento, così legato a un’ombra d’infamia e riprovazione sociale, che spesso risulta difficile anche solo parlarne con serenità e senza cadere nei triti luoghi comuni.
    Già nell’etimologia della parola vi è una complessità di significati: in quel dire-tra non c’è solo il nascondimento, ma anche lo svelamento e insieme tutta la contraddittorietà dell’essere umano.
    Perché, provando a fare un ragionamento “amorale”, aldilà delle motivazioni e delle circostanze, e a meno di non essere sadici o narcisisti, si tradisce principalmente per sé e non per far del male all’altro (seppur tuttavia è un non trascurabile effetto collaterale). Tradire è anche un po’ lasciar morire una parte di sé per farla rinascere sotto un’altra luce, è un cambiar pelle. (Che poi si cambi in meglio o in peggio è un altro discorso).
    È insito nel processo di crescita: per diventare adulti dobbiamo tradire i nostri genitori, per sviluppare un pensiero autonomo dobbiamo tradire i nostri maestri. E per dirla come Galimberti “il tradimento appartiene all’amore, come il giorno alla notte”.
    Poi, come sottolineavi tu, il tradimento ha pure quella componente di fascino e trasgressione che lo rende allettante. Un ponte tra tra ciò che siamo e ciò che potremmo essere.
    Probabilmente se il tradimento non facesse così tanto soffrire, se non portasse con sé quel carico di sensi di colpa e affondasse le radici in un diverso substrato culturale-sociale-religioso, sarebbe quantomeno moralmente accettabile se non addirittura un atto più che naturale.
    Felice anno nuovo a te!

    1. Grazie del tuo contributo alla discussione, davvero significativo!
      Non posso che condividere l’ineluttabile necessità del tradimento durante la crescita e lo sviluppo di un individuo, se egli vuole davvero trovare sè stesso. Ci sono anche molte persone, tuttavia, che rimangono fedeli ai propri modelli di insegnamento, ai propri genitori, allineandosi completamente in termini di valori ed ideali. Credo però, come te, che la ribellione e la fuoriuscita dagli schemi siano oltremodo fondamentali per conoscersi fino in fondo e sperare di familiarizzare con i propri limiti, le proprie paure, le proprie perversioni. Non c’è individuo che non covi ossessioni mai confessate… che poi conoscere sè stessi alla perfezione è una utopia perchè vorrebbe dire prevedere cambiamenti e sapere esattamente come ci comporteremmo in determinate circostanze in un determinato momento futuro. Ultimamente ragionavo sul fatto di quanto questo sia impossibile e su come le persone che dicano di conoscersi a menadito siano in realtà vittime di una accecante presunzione.
      Ciò detto, convengo sulla tua ultima asserzione: se il tradimento non comportasse conseguenze dolorose per il tradito, se la società non lo condannasse come peccato capitale, non sarebbe nemmeno più denominato in questo modo. Sarebbe un atto di esplorazione, un viaggio di scoperta di sè stessi e dell’altro, perchè così dovremo avere il diritto di far tutti.
      Auguri di buon anno!

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