Libri in metro #26

Ci sarebbe un aneddoto da raccontare su questo viaggio in metro. Questo aneddoto inizierebbe così:

Termini. Ora di punta.
“Il treno è guasto, si prega di scendere”.
La folla scalpita.
“Aspettate un secondo”.
La folla si calma.
Dopo nemmeno un minuto:
“Il treno è guasto, si prega di scendere”.
Di nuovo un fremito di gambe e voci.
Subito dopo:
“Aspettate un secondo”.
Questo annuncio viene ripetuto un paio di volte, finché un tizio non si avvicina alle porte e ci invita definitamente a lasciare il vagone. Scendere è un’impresa sicché sulla banchina attende già una numerosa folla di passeggeri. Io mi mantengo sempre avanti, non voglio certo perdere il posto e finire dietro la calca ad aspettare il quarantesimo treno prima di salire di nuovo!
La voce dell’annuncio risuona:
“Potete salire”.
Sembra che ci stiano prendendo in giro. Scendere, salire, aspettare… E poi questi guasti che alla fine guasti non sono!
In fondo mi è andata bene: da in piedi che ero, con questo giochetto ho guadagnato un posto a sedere e ho beccato la lettrice da osservare…

In questi ultimi giorni il clima della capitale è cambiato drasticamente e l’abbigliamento dei pendolari ne è la testimonianza. La signora indossa [Continua a leggere…]

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